Le biofilm è costituita da una massa di microrganismi che aderiscono a una superficie, si moltiplicano e secernono una matrice protettiva. Questo strato protettivo intrappola altri batteri, virus, spore, funghi e sostanze nutritive, fornendo una riserva di cibo per questi organismi e una protezione contro varie aggressioni. I microrganismi possono anche staccarsi dal biofilm e colonizzare nuove superfici.

Dove si trova il biofilm?
Il biofilm si trova su tutte le superfici, ma in particolare su tutti i luoghi che entrano in contatto con l'uomo. Le mani dell'uomo sono il principale vettore di propagazione dei biofilm (telefoni, stampanti, tastiere di computer, maniglie di porte, interruttori, rubinetti, sciacquoni, penne... etc etc).
Come si può limitare la sua formazione?
Per limitare la formazione di biofilmPer evitare la diffusione di microrganismi, che con il tempo diventano sempre più resistenti, è fondamentale predisporre un piano di pulizia e disinfezione delle superfici dei locali. Questo piano deve prevedere un programma regolare di operazioni per evitare che i microrganismi si insedino a lungo e prolifichino. L'uso di un pulitore a vapore è fortemente consigliato nelle operazioni di pulizia. Consigliamo il nostro STEAMBIO 3000 o il nostro STEAMBIO 4000 per questa operazione.
I passi da seguire per limitare la formazione di biofilm o per rimuoverli:
Si consiglia vivamente di pulire o lavare le superfici prima di disinfettare, piuttosto che eseguire queste operazioni contemporaneamente. Ognuna di esse ha un ruolo molto specifico:
- La pulizia o il lavaggio rimuovono lo sporco organico, minerale e microbico dalle superfici.
- La disinfezione utilizza un disinfettante per eliminare o inattivare i microrganismi che non sono stati distrutti dalla fase di pulizia e lavaggio. Tra i prodotti efficaci a questo scopo c'è l'acido peracetico, uno dei componenti di Bio Apabio commercializzato da IBL Specifik.
Anche l'Anses (Agence nationale de sécurité sanitaire de l'alimentation, de l'environnement et du travail) raccomanda di adottare alcune misure per limitare la concentrazione microbica. Queste raccomandazioni includono
- la progettazione di locali e attrezzature nel rispetto delle norme di progettazione igienica,
- scegliere materiali resistenti e facili da pulire e disinfettare,
- sostituzione regolare (non appena danneggiati) dei materiali fragili,
- ridurre al minimo la quantità di acqua utilizzata, poiché favorisce la crescita microbica e può essere un vettore di contaminazione.
Quali sono i luoghi migliori in cui si sviluppano i biofilm?
A priori, il biofilm può insediarsi su un gran numero di superfici (ad eccezione del rame, che è tossico), ma riesce a svilupparsi solo se non è minacciato da misure igieniche regolari ed efficaci. In generale, quindi, prolifera soprattutto nei luoghi difficili da pulire e disinfettare.
Fonte: Agenzia francese per la sicurezza alimentare (AFSSA): www.anses.fr
Perché il vapore secco è ideale per combattere i biofilm?
L'alta temperatura elimina istantaneamente gli allergeni e riduce notevolmente la carica batterica contenuta nel biofilm. Questo effetto è noto come disinfezione "shock".
L'alta temperatura distrugge istantaneamente la carica batterica. Non presenta alcuna resistenza o assuefazione alla disinfezione con vapore a differenza dell'uso di prodotti per l'igiene.
L'azione tensioattiva del vapore lo rende un detergente privo di sostanze chimiche e i risultati visivi ottenuti sono unanimemente riconosciuti come migliori rispetto ai processi convenzionali. I pulitori a vapore hanno dimostrato la loro efficacia anche su superfici di difficile accesso, come mobili, letti, barelle, sedie a rotelle e veicoli sanitari.
Numerosi studi hanno dimostrato che i metodi di pulizia a vapore hanno un'efficienza detergente incomparabile e portano a una riduzione della concentrazione di proteine presenti sulla superficie del substrato di circa il 98 %.
L'applicazione di una pulizia "detergente-disinfettante" non raggiunge lo stesso livello di efficacia e la percentuale di riduzione della concentrazione proteica è leggermente inferiore (96 %).